domenica 5 agosto 2012

Nei tempi: la Preistoria

In un mondo in cui la priorità è la sopravvivenza, la misurazione non è parte della vita dell'uomo.
I primi reperti che testimoniano l'interesse verso la misurazione sono i cosiddetti tally stick, che potremmo tradurre approsimativamente "bastoni da conteggio". Appaiono nel Paleolitico superiore tra 35.000 e 25.000 anni fa, che corrisponde all'epoca delle prime società stanziali. Sotto questo punto di vista i tally stick sono importanti documenti storici che testimoniano come i numeri, le misure, il documentare stesso (nell'accezione di record), in una forma di primitiva burocrazia, siano il segno di come la vita sedentaria non può esistere senza la norma, in un rapporto vicendevole.

Datato circa 35.000 anni fa, l'osso di Lebombo è il più antico tally stick rinvenuto. Le 29 tacche incise sul perone di un babbuino stanno molto probabilmente ad indicare un calendario lunare o mestruale.
le 29 tacche dell'osso di Lebombo
Un altro importante reperto è l'osso di Ishango, il perone di un babbuino, rinvenuto nel Congo Belga e datato circa 20.000 aC. Le interpretazioni delle tacche incise sull'osso sono molteplici, da strumento di misura, a prototipo di sistema di numerazione, a calendario astronomico, ma in ogni caso l'osso di Ishango rappresenta la volontà dell'uomo del Paleolitico di comprendere e codificare la natura.

fronte e retro dell'osso di Ishango


un'interpretazione del fronte

Reminescenze dei tally stick si ritrovano a partire dal medioevo fino a tutto l'Ottocento in quell'usanza, peraltro accettata perfino nel Codice napoleonico (1804), di registrare i debiti contratti su bastoni di legno attraverso scanalature.

Per approfondire:

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