"Una volta una rana vide un bue in un prato. Presa dall'invidia per quell'imponenza prese a gonfiare la sua pelle rugosa." E nonostante continui a gonfiarsi ancora non riesce ad essere grossa quanto il bue. L'invidia della rana la porta a gonfiarsi oltre misura fino a scoppiare. La rana e il bue di Fedro è un invito a contenersi entro la misura della decenza e a non imitare i grandi uomini.
La giovane Cenerentola (di Charles Perrault) si ritrova a vivere in una condizione di schiavitù domestica dalla matrigna e dalle sorellastre. Grazie ad una fata la ragazza riesce a vestirsi meravigliosamente e a partecipare in segreto al ballo a palazzo reale, dove riceve l'invito del principe a danza. L'effetto magico però svanisce a mezzanotte, quando scappa dal palazzo lasciando dietro di sè una scarpetta. Il principe, profondamente colpito dalla fanciulla, ordina che tutte le giovani ragazze del reame misurino la scarpa, riuscendo finalmente a ritrovare Cenerentola e unirsi in matrimonio.
Le situazioni di gravità eccezionale lasciano il loro segno nelle narrazioni. La storia di Pollicino e di Mignolina è quella (di Charles Perrault) di tanti bambini nati durante la "piccola era glaciale" verificatasi fra il 1687 e il 1717 in Europa che portò nel continente gravi carestie. Per la scarsità di cibo, Pollicino era "molto piccolo, e alla nascita non era più grande d'un pollice", ma la sua grande saggezza compensa le sue ridotte dimensioni, tanto che riesce a fuggire dall'orco suo rapitore grazie agli "stivali delle sette leghe". Ancora, nell'epoca preindustriale, la capacità di movimento molto ridotta rende un oggetto del genere qualcosa di fiabesco.
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