I primi reperti che testimoniano l'interesse verso la misurazione sono i
cosiddetti tally stick, che potremmo tradurre approsimativamente
"bastoni da conteggio". Appaiono nel Paleolitico
superiore tra 35.000 e 25.000 anni fa, che corrisponde all'epoca delle
prime società stanziali. Sotto questo punto di vista i tally stick sono
importanti documenti storici che testimoniano come i numeri, le misure, il
documentare stesso (nell'accezione di record), in una forma di
primitiva burocrazia, siano il segno di come la vita sedentaria non può
esistere senza la norma, in un rapporto vicendevole.
Datato circa 35.000 anni fa, l'osso di Lebombo è il più antico tally stick rinvenuto. Le 29 tacche incise sul perone di un babbuino stanno molto probabilmente ad indicare un calendario lunare o mestruale.
Un altro importante reperto è l'osso di Ishango, il
perone di un babbuino, rinvenuto nel Congo Belga e datato circa 20.000 aC. Le
interpretazioni delle tacche incise sull'osso sono molteplici, da strumento di
misura, a prototipo di sistema di numerazione, a calendario astronomico, ma in
ogni caso l'osso di Ishango rappresenta la volontà dell'uomo del
Paleolitico di comprendere e codificare la natura.
Datato circa 35.000 anni fa, l'osso di Lebombo è il più antico tally stick rinvenuto. Le 29 tacche incise sul perone di un babbuino stanno molto probabilmente ad indicare un calendario lunare o mestruale.
le 29 tacche dell'osso di Lebombo |
fronte e retro dell'osso di Ishango |
un'interpretazione del fronte |
Reminescenze dei tally stick si ritrovano a partire dal medioevo fino a tutto l'Ottocento in quell'usanza, peraltro accettata perfino nel Codice napoleonico (1804), di registrare i debiti contratti su bastoni di legno attraverso scanalature.
Per approfondire:
Nessun commento:
Posta un commento